I
quartieri Mercato e Pendino,
nati separatamente nel 1779 al momento della ripartizione
della città in dodici quartieri ad opera dei Borboni,
furono unificati nel corso degli anni '70 nell'attuale VII
Circoscrizione Comunale della città di Napoli.
La loro storia si può dire nasca con la fondazione
di Neapolis nel V sec. a.C. da parte dei Greci di Cuma: la
vicinanza col porto ed i rapporti con la Grecia dettero un
impulso notevole allo sviluppo commerciale della zona. Durante
la dominazione degli Angioini, Napoli divenne capitale del
Regno di Sicilia e per le accresciute potenzialità
commerciali di quella parte di territorio cittadino, molti
settori produttivi e gran parte delle attività mercantili
vi vennero trasferite da San Lorenzo.
Lo sviluppo commerciale dei due quartieri proseguì
praticamente in maniera ininterrotta come è dimostrato
dal brulichio di vicoli e vicoletti dedicati a questo o quel
settore produttivo: Via dei Calzolari, Via Arte della Lana,
Vico Zappari, Vico Barrettari, Largo degli Orefici, Via dei
Candelari, Vico dei Tintori, Piazza della Selleria. Il fulcro
del commercio, ma anche della vita politica e sociale dei
due quartieri, era rappresentato da Piazza
Mercato, luogo di incontri, di scambi, di
rivolte popolari, di esecuzioni capitali, di feste pagane
e religiose. La particolarità del luogo era accentuata
dall'adiacente Piazza del Carmine che costituiva un tutt'uno
con il largo del Mercato della cui vita essa stessa viveva.
Intreccio
di storia, arte, costume popolare, religione, commercio spezzato
in tempi recenti dalla mano dell'uomo che, andando in cerca
di spazi più rispondenti alle esigenze di una società
sempre più globalizzata, non esita a dimenticare il
suo passato.
Il CIS e l'Interporto di Nola, dove si sono trasferite dal
1986 la maggior parte delle aziende dalla zona del Mercato,
da una parte costituiscono sicuramente uno dei fiori all'occhiello
della regione Campania, ma dall'altra hanno contribuito a
privare della sua identità e della sua vocazione
commerciale il territorio del Mercato Pendino
che oggi si presenta in gran parte degradato, nonostante gli
sforzi dell'Amministrazione Pubblica e degli operatori di
quartiere e, non ultime, delle associazioni di quei commercianti
che continuano a combattere per la sua rinascita e per la
formazione di una nuova identità.
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