GAUGUIN E LA BRETAGNAL’esposizione, realizzata in occasione del centenario della morte dell’artista, presenta a Napoli, unica sede italiana dopo le tappe di Parigi e Quimper, circa cento opere rappresentative dell'attività condotta in Bretagna da Paul Gauguin e dai pittori della cosiddetta “Scuola di Pont-Aven”.
Una straordinaria mostra che rivela, dunque, un aspetto poco noto della produzione di Gauguin, quasi sempre identificata con le opere della celebrata stagione polinesiana, e che attesta il raggiungimento di uno stile personale, capace di innovare gli stanchi stilemi di una tradizione pittorica ancora accademica o improntata agli aspetti ormai svuotati del tardo Impressionismo. Un linguaggio artistico di dirompente originalità che Gauguin, allontanatosi dal clamore della vita parigina e affrancatosi dalle influenze di Pissarro, elabora nel remoto villaggio bretone di Pont-Aven, dove tornerà ben cinque volte a partire dal 1886, insieme ad una folta colonia di artisti che ne condivisero scelte d'arte e di vita.
La mostra di Castel S. Elmo racconta le luminose terre della Bretagna, dove Gauguin dice di aver trovato "il selvaggio e il primitivo".
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